Chopin – Preludio op. 45

Chopin – Preludio in do diesis minore op. 45

pianoforte Benedetti Michelangeli

a confronto con Arrau e Rubinstein

Lo sguardo penetrante di Benedetti Michelangeli lascia sgomenti. Questa impressione si comprende meglio a confronto con le interpretazioni di altri grandi pianisti. Ne ho scelti due: accostarne altri (eccezion fatta per Cortot, di cui però qui non voglio parlare) non cambierebbe niente.

I due di cui vorrei paragonare la visione a quella del Nostro sono Arrau e Rubinstein.

Arrau accompagna con incomparabile dolcezza l’incessante sbocciare del Preludio sul suo stelo di arpeggi, senza mai alterarne il luminoso calore. Anche le gradinate di bicordi della Cadenza che introducono lo struggente commiato sono immerse nello stesso bagno di tenera luce.

Non molto diversa, appena un po’ più sostenuta, l’interpretazione di Rubinstein, il cui arpeggiare è più robusto; la soavità del fraseggio si attenua nel crescendo della seconda parte, in cui Rubinstein mostra una irrequietudine che la differenzia dalla sognante apertura.

Benedetti Michelangeli porta questo Preludio a un grado di tensione quasi insostenibile. Siamo agli antipodi del carezzevole idillio di Arrau. Il rapido arpeggiare fondo e sordo non fa che alimentare l’angoscia estenuata degli accordi di un tema che non è altro che un grido che si perde nel vuoto, un’invocazione di moribondo. I bicordi digradanti della Cadenza giungono come una veloce capitolazione, una resa all’esalazione finale dello spirito finalmente rassegnato.

Questa visione potentemente tragica sottolinea le differenze fra l’op. 45 e i Preludi dell’op. 28. Anche questi nascono da un’illuminazione improvvisa, da una folgorazione che si imprime nel ricordo. Ma in quello dell’op. 45 il momento accecante viene prolungato, come attraverso l’otturatore aperto di una fotocamera, fino alla sua – e nostra – completa macerazione.

Per questa sua particolarità, e non solo per motivi cronologici, il Preludio in do diesis minore è l’ultima frontiera del Preludio chopiniano, l’addio a questo genere liberissimo e fecondo di capolavori.

Arrau e Rubinstein lo eseguono come un grande, bellissimo Preludio; solo Benedetti Michelangeli lo esegue come l’ultimo Preludio di Chopin.

Benedetti Michelangeli

https://www.youtube.com/watch?v=cNxYr-qU2w4&feature=share&fbclid=IwAR0TPZIVe1U1No4UFNyKj4C-vZOCHg17MfSPO1nh3J-2nqMFKIv6Bk9XYZg

Arrau

https://www.youtube.com/watch?v=DPXn9ZhGhXw

Rubinstein

https://www.youtube.com/watch?v=uCpi9COuaUA