Tra fronte e fronte, uno spessore crescente
di carne inturgidita,
amori dolorosamente vivi,
distanze che portano sfinimento.
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Prigionieri scambiati di notte su treni costretti a mentire,
orologi che tornano alle radici
con vite nel frattempo annichilite,
quadranti retrogradi in cui si iscrive il volo.
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Lei, isolata nei suoi compartimenti,
non altera le sue liturgie,
il suo teatro kabuki scorre nelle stanze,
nastro di celluloide che ripercorre se stesso.
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Le nostre cabine affondano in mari diversi.
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29/5/2023