Marx e i furetti

Karl Marx, un sociologo tedesco appassionato di zoologia, lesse un giorno un trattato sulla vita dei furetti. Il libro si diffondeva sull’abilità di questi piccoli animali, dei quali elogiava la sveltezza, l’organizzazione e l’ottimo senso dei rapporti sociali.

Ciò che colpì particolarmente lo studioso fu la tendenza a condividere il cibo e le altre risorse che gli esemplari di quella specie si procuravano qua e là.

Le osservazioni sulla vita dei furetti spinsero Marx a scrivere la sua opera principale, Il capitale, in cui teorizzò una società umana che ricalcava quella delle simpatiche bestiole. L’intera teoria fu da Marx condensata in una frase stringata ed efficace: “la proprietà privata è un furetto”.

Ma il tipografo francese che stampò l’opera, tale Proudhon, non conosceva bene il tedesco: al posto di furetto compose furto.

E’ così storicamente accertato che la rivoluzione russa, quella cinese e tutte le altre seccature che vanno sotto il nome di comunismo nacquero dallo sbaglio di un tipografo malaccorto.

Vladimir Putin

Il suo vero nome era Vladimir Vladimirov. Divenuto capo del Cremlino, gli sembrò che quel nome fosse troppo ordinario per confarsi alla sua carica. Cambiò quindi il cognome in Putin, ricordandosi di una donna straniera che lo chiamava così. Ma era solo l’invito di una zoccola inglese a metterlo dentro.

Tony Blair

Tony Blair ha annunciato la sua prossima conversione dall’anglicanesimo al cattolicesimo.

Secondo me è la decisione giusta. Nella religione anglicana, il capo della Chiesa è il sovrano d’Inghilterra. Ma, onestamente, come può un sovrano prendersi cura anche della Chiesa?

Prendiamo il caso di Elisabetta II. Tra parate, discorsi della corona, gestione dell’appannaggio, lettura dei tabloid che infangano la famiglia reale, pressioni sulla stampa, trattative con gli ex dipendenti che minacciano rivelazioni scandalo, dove lo trova il tempo per dire una preghierina in anglicano? Il poco tempo libero che ha, preferirà passarlo a imprecare piuttosto che a pregare.

Niente, ci vuole uno che faccia il capo della Chiesa a tempo pieno. La regina d’Inghilterra, rispetto al Papa, è come il medico generico rispetto allo specialista.

Perciò fa bene Tony Blair a passare al cattolicesimo: se hai problemi seri, vai dallo specialista.

(28/6/2007)