Principi viziosi nelle torri d’anice
sorbiscono da coppe ancestrali i glaucomi,
gocce piovute dal soffitto in cancrena.
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La sorpresa ribalta i loro occhi avariati
uccide le consorti con garofani astratti.
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Piego la testa ciondoloni, e quasi
l’enorme peso ne recide il gambo
in un sussulto di stami scarlatti.
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Scendono i principi dal capo ronzante
porgono il braccio galante alle defunte
e di conserva muovono alla reggia
come agli altari del domino d’ombre.
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29/5/1988