Il messo spalanca le porte
trenta volte massicce.
Entrano le schiere dell’Afasia
a passo di digiuno
con gli arazzi di guerra e le imposture,
sonando pelli d’agnello e batterie vulcaniche,
come perissodattili in marcia.
L’insipienza sbadiglia nei loro grugni barbuti.
Calpestano una mole di affetti non recapitati ed esametri scalzi.
Dirimpetto, batterie di infelici
escono dai loro terrapieni di mugolii.
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19/3/2023