Da un bosco di dita arcuate e fragili pedali
si snoda la via erbosa del mattino
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L’aurora si dilata
laringe d’organo
dissolta nel cavo del respiro
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28/1/2024
Da un bosco di dita arcuate e fragili pedali
si snoda la via erbosa del mattino
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L’aurora si dilata
laringe d’organo
dissolta nel cavo del respiro
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28/1/2024
Nel cupo aspiro il boccio delle luci
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Ricetto i mezzi toni progressivi
compimento il mattino
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Delle prime il solfeggio
sillabe chiare adesca
una cromatica concupiscenza
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Lampiridi latteggia transitori
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Mi fa diafano, garrulo d’aria
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24/1/1986
Mattino di anemoni intatti
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Dal freddo e dall’ovale
ciò che traspare è un’Eletta
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Dalla lana di austera monodia
non trapela uno scatto
ma provetta ingegneria di penombre
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novembre 1980
Vengo risospinto verso il fracasso dei mattini
dove galleggiano ostie, cuscini, metallo intontito
e un popolo prematuro e patetico di nebbie.
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1970