La vita si legge in nastri rupestri

La vita si legge in nastri rupestri

affumicati dal tempo, fecondati

dal magma aureo degli occhi.

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Baratri in cui si annidano

arti lillipuziane,

folle di licaoni, romanzi di orche gialle;

moli da cui prende il largo

l’uomo in perenne deriva

dalla proda di pietra corinzia.

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Navi incatenate affondano

nelle spire di incensi.

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L’alba un arazzo di ipotesi

lussureggianti.

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7/1/2024

Sento il bisogno di dirti

Sento il bisogno di dirti qualcosa di terribilmente stellato, di rocamente cospicuo, di affabilmente umido.

Qualcosa che istituisca il giunco e il diadema, qualcosa come un suono di lucertole, un fumo lavato nella sabbia, un diaframma di vigore.

E devi udirmi con simmetria paziente, con ospiti, con acqua cicatrizzata, mentre nelle tue orecchie si rovesciano le tenebre, e uno zampillo secco aspetta nell’aria, e una stanza si corruga.

Ti dirò ciò che in mille mutazioni della tua carne ho appreso, ciò che un amore veloce ha sottomesso, ciò che in te scende devastante come feroce albero temporaneo, quanto di indicibile, di intrinsecamente labiale ti percorre e ti altera, l’incendio che instaura la tua bocca e destituisce la tua schiena.

Nel tuo mattino inferiore

si arrestano leopardi

nel corsivo del tuo piumaggio

si perpetrano avori

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Lavoro su una sponda di saggezza e di combustione

per vederti lentamente

per assediare l’incenso che ti sospinge

nella lava centrale degli amori e degli osanna famelici.

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28.11.1979

Losanghe amare s’incrociano sulle nostre teste

Losanghe amare s’incrociano sulle nostre teste

mentre seduti discorriamo

(fuori il tempo cade e addolora gli uccelli)

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Poi, dopo giorni, ci alziamo

e una colomba scricchiola nell’oscurità

un ramo s’accende, una speranza suona eternamente.

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Le nostre teste galleggiano in un’ombra di sorrisi e di ignoranza

e non c’è altro: c’è una lana perduta sulle colline,

un orizzonte di tranquilli tradimenti,

un fumo cieco che disperde gli accompagnatori del lutto.

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Indoviniamo che un vecchio dev’essere andato al fiume

che un fiume dev’essere morto o incanutito di colpo.

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1970