Fra templi e atenei si dibatte

Fra templi e atenei si dibatte

il dilemma divino, che infervora

le menti bianche all’apice

perse fra le magnolie e i gorgoglii.

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Il pensiero riottoso insuperbisce,

si decuplica in rivoli

che travagliano i secoli di marmo.

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Nell’immoto domani

la cinciallegra coglie la festuca

da regalare al nido.

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28/3/2024

Saluta la stagione fervente

Saluta la stagione fervente

stesa sul selciato di ossidiana,

chiusa nei petti che solcano l’aria.

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Cerchi in sonno parenti perduti,

morti o troppo cresciuti per ricordarsi di te.

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Rincorri inebetito il tempo

che tutto ha trasformato

mentre ruzzolavi sui greti

dipingendo scenari con gli occhi,

pregustando sorsate di vino

che in cantina hai lasciato irrancidire.

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Cuccioli in spazi aperti si accapigliano;

dal tuo cocuzzolo di sabbia

si allontana il guaito.

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15/3/2024

All’orizzonte le chiome della laguna

All’orizzonte le chiome della laguna:

il loro rosso fastoso fa arretrare i cavalli,

sequestra le lingue nelle logge,

veste di apoteosi i dignitari ducali.

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Sul canto delle sponde

un gonfalone di fiori trionfanti.

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Un proemio di luce naturale

si srotola sul corso

di arredi bianchi e vincastri

recati al fuoco nuovo.

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24/2/2024

Si affatica sull’erta il violoncello

Si affatica sull’erta il violoncello

che non ambisce alla gloria ma a spezzare

la pietra quotidiana

gemendo di preghiera,

risalendo la china della luce,

straniero tra i nidi del gorgheggio,

oscuro agli amanti

di vaghe barcarole

rapiti da un frullo di sandali

nelle indolenti astanterie del mare.

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Noi che chiniamo la testa al rigore

del suo aratro di stento, che apre i nostri

territori di cuoio,

sostiamo attenti all’attimo

trepido in cui l’archetto

inaspettato busserà al cuore,

alla sua voluttà di eruttare.

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20/2/2024

Sarà lento, lento il mio viaggio

Sarà lento, lento il mio viaggio,

pieno di trafitture e fremiti,

ricoperto di pesci odorosi,

fiancheggiato da cenere e rimorsi.

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Porterò con me limoni di zolfo

e un’intera cassetta di soluzioni impossibili

col suo querulo cigolio

e le sue fontane di nebbia.

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Avrò occasionali compagni

battaglioni di insulti e rimostranze,

braccia conserte di donne alla finestra,

addii di venditori di tramonti.

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Quando oltrepasserò

la soglia dei venti ammansiti,

la rosa canina degli infermi

sarà la mia stella polare.

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9/1/2024

La vita si legge in nastri rupestri

La vita si legge in nastri rupestri

affumicati dal tempo, fecondati

dal magma aureo degli occhi.

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Baratri in cui si annidano

arti lillipuziane,

folle di licaoni, romanzi di orche gialle;

moli da cui prende il largo

l’uomo in perenne deriva

dalla proda di pietra corinzia.

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Navi incatenate affondano

nelle spire di incensi.

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L’alba un arazzo di ipotesi

lussureggianti.

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7/1/2024